PRESEPE VIVENTE FRA I TRULLI DI ALBEROBELLO
Ovvero la storia dell’incontro con Dio
“Partecipare per cambiare o per esserci?”. È la provocazione che G. Gilli, autrice salentina, lancia alle persone di questo millennio. E, per parlare di questo Presepe Vivente, la colgo, perché la sento nostra, vera.
La Parrocchia Sant’Antonio, in seno alla quale si è costituita da tre anni l’Associazione “Da Betlemme a Gerusalemme”, organizza questo Presepe da quasi quarant’anni. E ogni anno è un’occasione per vivere – partecipanti di un evento che è nascita, vita, amore – il miracolo di Dio che scende nel corpo e nel cuore degli uomini e che ha il coraggio di vivere dell’uomo, il sorriso, la lacrima, il turbamento, la gioia. Per ogni Presepe l’opportunità di incontrare il proprio Dio che, questa volta, non decide di fare l’uomo a propria immagine e somiglianza, ma di farsi Egli stesso simile a lui nell’aspetto, nei sentimenti, nelle relazioni.
Ripenso alle nozze di Canaan come a Lazzaro, a Zaccheo come a Giuda e risento, per ogni incontro, un’emozione: il piacere del banchetto conviviale o il brivido amaro del tradimento, la felicità di una vita ridonata e quella per un’esistenza salvata. Perché nell’arena di incontri della sua vita, Cristo marca il cuore dell’uomo – amico, non servo – con la forza penetrante della trasparenza ed ogni relazione, temporanea o duratura, si spoglia dall’ipocrisia.
Torno alla domanda e ne riconfermo la viva appartenenza, la voglia di dare una risposta, perchè per noi il Presepe Vivente è piena partecipazione. Ci piace essere partecipanti di una scena e attori di quel teatro che trapiantiamo nella vita reale e che, con responsabilità cristiana, si vuole scrollare di dosso maschere ipocriti e si impegna a ricalcare la Verità del Natale nella quotidianità del presente. Perché è la consapevolezza che l’altro, miracolosamente diverso da sé, è specchio e scrigno dell’Altro, a dare senso alla nostra esistenza.
E, allora: “Partecipare per cambiare o per esserci?”. Forse, semplicemente, per vivere qualche ora in compagnia, più sicuramente per maturare e costruire il senso dei rapporti fra coetanei, generazioni, prospettive comuni e diverse.
Partecipare perché anziani e giovani possano incontrarsi nell’organizzazione e realizzazione di questo Presepe Vivente, perché Cristo, essenza di ogni relazione, aspetta di essere portato alla luce e di illuminare il mondo. Partecipare per esserci e per conoscere la natura profonda del nostro esistere, per poter dire: “Accolgo l’Amore e, abbandonando la mia solitudine, sto con te – conoscente, compagno, amico – e vengo incontro a te, visitatore assetato di Verità. Partecipare per sperimentare l’accoglienza, per modellarsi reciprocamente nell’incontro con l’Altro.
Esserci, dunque, ma, soprattutto, per cambiare, per accettare e rilanciare la sfida del nostro tempo. Partecipare perché non ci si può fermare di fronte alle esigenze di questo momento, al vuoto di relazioni, alle stragi del Tg, alla vana ricerca di senso, alla corruzione, al compromesso. Partecipare perché nella speranza risiede la forza del futuro, ma nell’impegno al cambiamento le certezza di una vita che ci appartiene.
Il 26 e 27 Dicembre e il primo fine settimana di Gennaio, quindi, ci saremo come sempre, nel Rione Aia Piccola ad Alberobello, per vivere con voi il mistero del Natale. E ci saremo con il modo che ci è consueto, tentando di stupire ancora il cuore e la mente di chi vorrà incontrarci.
Noi ci saremo, dalle 16.30 alle 22.00, per essere in questo Presepe Vivente, per partecipare alla storia di Dio, per cambiare e vivere pienamente la vita che ci è donata.
E tu partecipi a questo incontro? Ti aspettiamo.
I giovani dell’Associazione “Da Betlemme a Gerusalemme”