“Dai sempre quello che hai: l’amore lo moltiplicherà”...
...aveva soltanto cinque pani e due pesci quel ragazzino di Betsaida che si confondeva tra la gente che aveva fame. E quando il pane non c’è, quando il pericolo è imminente, spesso solo allora cerchiamo Chi potrà sfamarci, Chi potrà aiutarci... Ma ha senso chiedere il pane a Chi per troppo tempo abbiamo dimenticato o sempre ignorato o, addirittura, rifiutato?
Ha un senso se l’Altro è un Padre buono, misericordioso, accogliente, generoso, lento all’ira e grande nell’amore, che non considera il nostro passato, né quando o perché nasce in noi la ricerca di Lui. Chissà se questo senso della misericordia di Dio ha abbastanza posto nella nostra vita!?
La misericordia di un Dio che nutre, di un Dio che perdona, di un Dio che risuscita, che cerca, che incontra, che chiama. A noi, invece, accade di passare vicino a tante storie di miseria umana, impassibili, con distacco o, peggio ancora, con indifferenza. E, anche quando capita di commuoverci, di soffrire per quelle realtà, non sempre siamo capaci di essere pane vero per gli altri, di essere uomini della salvezza che conoscono la tenerezza del cuore di Cristo che si china a sfamare, a lavare, a perdonare le miserie del mondo e che partecipano del gaudio del cielo quando un peccatore ritorna. Ma la misericordia di Dio è proprio per tutti: risuscita, cerca, incontra, chiama anche noi un po’ lenti, un po’ in ritardo, un po’ sordi, ciechi, assenti... e ci trasforma!
Come lievito nel pane, cresce allora in noi il desiderio di amare, condividere, donarci e di dare quello che abbiamo, certi che ne resterà in abbondanza, riempirà le ceste e sfamerà tutti...