"Indossare le vesti del Cristo è stato per me un percorso, di fede, di scoperta di me stesso, di crescita, di tanti interrogativi che in parte hanno trovato risposta ed in parte continuano ad incrementare l’evoluzione del mio essere, non solo cristiano, ma in generale come persona.
Quando mi fu fatta la proposta, nonostante fosse per me inaspettata, dissi immediatamente di si, e da quel momento è stato un continuo crescendo di sensazioni mai provate prima, seppur avessi già preso parte per più di 10 anni alla messa in opera della Passione Vivente le emozioni che provavo, e continuo a provare tutt’ora, furono una scoperta nuova, diversa, una nuova luce che sentivo accendersi in me.
In un mese di prove, di preghiera, di tante risate, di scenografie da costruire, di amicizie ed affetti che sono nati e che sono una parte importantissima della mia vita, pian piano mi sono affidato al calore che sentivo attorno a me cercando di diventare strumento di un messaggio, di un Verbo, che attraverso i miei gesti e la mia voce sarebbero dovuti giungere alla gente che sarebbe stata presente la sera del Venerdì Santo.
A fare da guida per quella edizione fu il Vangelo di Giovanni e l’impronta di quei Scritti che parlano di un amore viscerale e profondo verso il prossimo. Se faccio scorrere nei miei pensieri le immagini di quella rappresentazione ci sono tre frame che descrivono pienamente la bellezza di ciò che ho provato i primi due, la lavanda dei piedi e la preghiera nel Getsemani, il servizio, l’essere strumento per gli altri, il saper mettere da parte se stessi le proprie fragilità i propri istinti il proprio orgoglio per scendere quel gradino che ci fa essere sostegno e forza di chi abbiamo accanto, il terzo fermo immagine, quello più intimo, è il momento in cui chiusi gli occhi sulla croce ho sentito di non essere più lì, ed un calore indescrivibile mi ha fatto sentire in pace, qualcuno potrebbe credere che fosse l’adrenalina e il freddo dei 3 gradi di quella sera a muovere queste sensazioni, io sono convinto che sia stato ben Altro, ed è quello che mi fa capire il grande regalo che mi è stato fatto e che inconsapevolmente accolsi con un si dettato dal cuore. Il mio augurio, e allo stesso tempo certezza, è che a vivere la mia stessa gioia in questo 40esimo anno sia Roberto, e i ragazzi che dopo di lui ci saranno."
Non mancate venerdì santo,14 aprile alle ore 21:00 ad Alberobello per la 40º edizione della Passione Vivente.
Ingresso gratuito e senza prenotazione.